ESSERE SCIAMANO OGGI

Intervista all’antropologo John Barleycorn su alcune tematiche attuali riguardanti lo sciamanismo contemporaneo, il misticismo andino e la tradizione celtica, e su cosa significhi oggi praticare una libera spiritualità che affonda la propria vitalità in molte origini ( lo sciamanismo transculturale, i miti del Graal, le religioni orientali, la psicologia umanistica, le moderne scienze, l’approccio transpersonale ).
L’Albero Sacro della Tradizione dalle molte radici viene comunque nutrito dalla Terra Madre in cui viviamo ed illuminato dal Sole Mistico che ci inonda di energia fine ogni giorno. È poi compito di ognuno di noi collegare Terra e Cielo tramite l’Alchimia dell’Arcobaleno.


La dimensione del sacro si vive soltanto in strutture mentali, rituali, ideali di tipo esplicitamente spirituale o religioso?


Certamente no, è tutta la trama dell’universo, chiamata wyrd nella tradizione celtica, ad essere costituita dalla energia vivente del Grande Spirito, del Dio o della Dea; e di conseguenza tutte le nostre azioni possono essere momenti ed occasione di ierofania, di manifestazione del sacro.
Il divino è dentro di noi e nella tela della vita, quando ne diventiamo consapevoli, siamo illuminati, risvegliati, realizzati, non servono intermediari; è allargare la propria coscienza che è determinante.

Un monaco zen raccontò una volta: “ Prima che cominciassi a praticare, le montagne erano montagne e i fiumi dei fiumi. Durante numerosi anni di pratiche, le montagne hanno cessato di essere montagne e i fiumi hanno cessato di essere dei fiumi. Ora, che comprendo bene le cose, le montagne sono nuovamente montagne e i fiumi dei fiumi “.


Ma allora le cerimonie, le iniziazioni, gli incontri spirituali, guide e  maestri hanno una qualche utilità?

Un vero maestro spirituale è come un istruttore di vela, insegna all’allievo le tecniche di navigazione, l’uso delle mappe e degli strumenti nautici, la conoscenza e la familiarità con la barca, l’attenzione al clima e allo stato del mare…accompagna anche l’apprendista marinaio in mare le prime volte…poi però lascia che il novello Sinbad esplori l’oceano da solo.
Questo per me è un buon maestro.

Una storia zen dice “ Il maestro indica la luna, ma lo sciocco guarda il dito “.
Cosa pensare dei “ maestri di spiritualità “ che obbligano i discepoli a guardare il loro dito vietando loro di vedere la luna, il sole, le stelle e la terra!
I riti, le iniziazioni, le esperienze spirituali collettive hanno valore se provocano apprendimento su come utilizzare sempre meglio il proprio potere personale a beneficio di se stessi, degli altri, della natura e di tutti gli esseri senzienti.
Ognuno di noi è sciamano, strega, Cristo, Buddha, Zorba il Greco, Emil il Blega o Freya la Bionda.


Nel tuo libro “ La via degli sciamani dell’arcobaleno “, tratti l’argomento della transe istituente e di quella istituita, potresti dirne qualcosa?

Schematizzando possiamo individuare due tipi basilari di transe. Il primo tipo di transe è quello sciamanico, primitivo, tribale, che trova la sua origine in società senza stato e che porta la consapevolezza all’estasi della coscienza originaria, arcaica e primordiale.
Queste esperienze ci mettono in contatto con il nostro Sé profondo, con la nostra Anima, con il nostro Inconscio Desiderante. Questa danza dell’anima, che è poi l’esperienza-radice dell’artista quando crea, del mistico quando si fonde con la divinità o dello scienziato che fa una nuova scoperta, è stata chiamata transe istituente.

Il secondo tipo di transe può essere definito dispotico, di stato, del terrore o istituito. Trova la sua origine negli antichi imperi, egizio, africani, cinesi, incas e aztechi. In quegli antichi stati dispotici esistevano sistemi totalitari in cui la soggettività individuale aveva valore zero e l’io era quasi assente a favore di una mente collettiva che tutto controllava e ordinava. Storicamente, in questi casi troviamo l’impero di origine divina, una burocrazia onnipotente, un potere totalitario esercitato sugli individui e l’istituto della schiavitù.

Le transe istituite si rivelano essere forme di addomesticamento del selvatico creativo e curativo che è dentro di noi, del desiderio sessuale autentico e del profondo anelito dell’anima alla libertà.

Troviamo parecchi elementi di queste transe nella psicoanalisi, nelle psicoterapie ortodosse e direttive, in tutte le forme di istituzionalizzazione del sapere, della cura, del sacro e del potere, nel lavoro alienato, nelle sette e in ogni relazione o esperienza che siano segnate dalla manipolazione e dalla ripetizione di rituali sempre uguali a se stessi.

Il viaggio dello sciamano e le esperienze di transe istituenti hanno invece hanno invece elementi in comune con la bioenergetica, il viaggio antipsichiatrico di Ronald Laing, l’approccio centrato sulla persona di Carl Rogers, il movimento per il potenziale umano, l’approccio transpersonale, da Grof a Laszlo a Wilber, la meditazione zen, e tutto ciò che di buono cerca una sana liberazione condita da saggezza e compassione.

sciamano-cosmico

Perché la tua associazione si chiama Giardino delle 8 Direzioni?

Le 8 direzioni rappresentano le grandi tradizioni spirituali esistenti sul nostro pianeta, ma nella nostra ottica stanno anche a significare che il Potere del Grande Spirito è dentro ognuno di noi, anche se esso si è diversificato nelle varie religioni che conosciamo.

Essere uomo o donna della Tribù della Profezia dell’Arcobaleno comporta il fatto basilare che ognuno è in contatto diretto con la divinità, basta rendersene conto. In realtà le varie tradizioni sostengono questo punto di vista, anche se le varie istituzioni religiose cercano di negarlo per continuare a mantenere i propri privilegi ed il controllo  sulla vita, sulla mente e sui corpi dei loro seguaci.
Ogni essere umano può legittimamente rivendicare il fatto di essere sacerdote del Creatore.

Come Sciamano dell’Arcobaleno sono Sacerdote di Cristo secondo la visione corsara di Martin Lutero; sono Padre e Madre di Santo degli Orishas ( archetipi divini nelle tradizioni afro-americane ); sono Artista Zen quando tiro con l’arco o riparo la mia motocicletta ; sono Sacerdote Wiccan consacrato direttamente dal Grande Spirito; sopno Saggio musulmano dall’inizio dei tempi perché dedito interamente a Dio; sono Sacerdote andino di 4° livello quando svolgo l’Hatun Karpay, la Grande Iniziazione sulle strade d’Europa o di altrove; seguendo il Tao sono Maestro Immortale; poi no trouble rastaman, cool brother; seduto nella postura del loto sotto l’Albero della Bodhi sono un impeccabile yogi.

Questo significa essere al centro della Ruota della Vita, connesso con le 8 Direzioni, con Tutto Ciò Che Sta Sotto, la Madre Terra, e con Tutto Ciò Che Sta Sopra, il Padre Cielo.
Essere medium tra Terra e Cielo, essere Sé stessi e il Grande Mistero insieme.


Cosa significa essere sciamano oggi?

Prima di tutto non vuole dire scimmiottare gli sciamani delle società tribali tradizionali ancora esistenti; a mio modo di vedere diventare uomo di medicina lakota o sciamano tunguso a Udine non è propriamente avanzato come pratica spirituale viva e volta al futuro.
Altro discorso è imparare dalle società indigene i tesori che sono preziosi per tutta l’umanità, per Gaia, la Madre Terra e a beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Vi è una visione del mondo, un approccio alla nostra esistenza planetaria, che possono essere trasferiti dallo sciamanismo indigeno tradizionale alla nostra realtà contemporanea.
Sembra che l’interesse dimostrato dall’Occidente nei confronti dei sistemi filosofici, terapeutici, mistici ed esistenziali di culture extra-europee e precristiane riflettano una aspirazione ardente verso un approccio alla vita fondato su esperienze interiori profonde.

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E’ lì che lo sciamanismo può essere di grande aiuto.
Il simbolismo dell’albero dello sciamano, utilizzato nei viaggi interiori, possiede una forza di attrazione universale, e non implica, non presuppone nessun tipo di religione imposta e istituzionalizzata.
La galleria-radice che conduce alla luce è un simbolo di transizione; lo si utilizza per viaggiare in uno stato di consapevolezza che sarebbe forse irraggiungibile in altro modo.
Le conoscenze, i rituali, le pratiche e le tecniche sciamaniche offrono ad ognuno di noi la possibilità di scoprire la propria mitologia personale ed interiore, di esplorare i propri archetipi transpersonali, di trovare la propria età del sogno e realizzare le proprie aspirazioni.
Perché è lì che si trovano gli spiriti, il Creatore – la voce della nostra anima – e scoprendoli e comunicando con loro, abbiamo accesso ad una realtà spirituale profonda che comporta la propria autenticità.
Camminando su queste strade, non abbiamo più bisogno di un quadro religioso formale, né di un sistema di credenze fondato su qualche forma di dottrina rigida, autoritaria, vuota e immodificabile.
La propria mitologia deve basarsi su ciò che si sente, su ciò che si sa.
Sviluppare una consapevolezza sciamanica contemporanea significa così coltivare un Io attento, capace di utilizzare diversi stati della coscienza, i riti, i sogni, le esperienze più autentiche, per vedere ciò che si trova dietro alle mitologie con le quali siamo in contatto, per valutare i propri limiti, trovare nuove direzioni esaltanti da esplorare e nuovi confini da superare.
Un po’ di Indiana Jones e di Donna che Corre con i Lupi, la vita è un’avventura che vale la pena di essere vissuta.


Quali sono le attività – legate alla spiritualità indigena e allo sciamanismo – che proponi?

Le aree di attività si possono sommariamente dividere in tre: la relazione d’aiuto o counseling sciamanico, le pratiche cerimoniali in siti cosmo-tellurici e l’insegnamento dell’approccio spirituale sciamanico.
La relazione d’aiuto svolta con conoscenze e pratiche spirituali indigene ( di origini extra-europee o precristiane ) prevede l’utilizzo di un ampio ventaglio di tecniche sciamaniche quali l’esperienza del viaggio sciamanico, la divinazione con rune, tarocchi, I King, l’incontro con gli animali interiori portatori di potere personale,  il lavoro con i sogni, la trasmissione di energia divina tramite l’imposizione delle mani, il cristallo di quarzo e la forza del pensiero, luso della Ruota della Vita, riti di purificazione dell’aura, il contatto con i miti e gli archetipi per trovare la guarigione e una nuova visione di vita.
Le cerimonie, le iniziazioni, le pratiche con l’universo di energie viventi in luoghi di potere esistenti in Friuli e fuori da esso rientrano in un percorso specifico di recupero delle nostre radici spirituali precristiane, celtiche, gallo-romane, nordiche e slave che caratterizzano la nostra regione e il nostro continente.
La spiritualità del Graal può essere il perno attorno al quale ruota una nuova nascita spirituale  friulana ed europea.
Il risveglio di Re Artù è per noi come il Ritorno dell’Inka nella tradizione andina, come l’Avvento del Messia nell’Ebraismo, come la Venuta di Maitreya nel Buddhismo, come il Riapparire della Donna Bisonte Bianca dei Nativi nord-americani.
I 12 Cavalieri della Tavola Rotonda esplorano ognuno una delle Direzioni della Ruota della Vita e riportano al Centro il Tesoro che hanno trovato; possiamo così assorbire creativamente gli apporti di tutte le altre tradizioni spirituali del pianeta.
Ma il Graal e la sua Ricerca hanno anche il potere di mettere insieme armoniosamente, oltre gli integralismi e lo stesso ecumenismo, tutte le tradizioni spirituali esistenti nel continente europeo, da quella degli sciamani preistorici a quella  dei druidi, da quella del maestro nazareno a quella degli antropologi, scienziati e umanisti di oggi.

Basta avere la volontà, la conoscenza e l’amore per bere al Calderone dell’Arcobaleno.

Aho!   Così è!